Il punto con il presidente Brunelli che dopo tre promozioni in cinque anni ha riportato il calcio ravennate nel posto che gli spetta

Di seguito l’intervista integrale della versione apparsa sul numero 20 di RFC Magazine consegnato allo stadio in occasione della partita Ravenna – Triestina

Presidente Brunelli, anche sulle applicazioni dei risultati di calcio veniamo citati come Ravenna Calcio, è un po’ irritante?

Beh, dopo 5 anni di questa nuova società è un po’ frustrante vedere che molti si riferiscano a noi con il vecchio nome. Se cinque anni fa si decise di cambiare nome da Ravenna Calcio a Ravenna Football Club era perché si voleva rompere con le gestioni passate. Senza volere entrare in merito di quello fatto prima di noi, si voleva intraprendere un percorso nuovo, magari sbagliando, ma con la fiducia di fare qualcosa di buono per la città. Dopo questi anni assieme qualcosa di buono è stato fatto; adesso con l’arrivo nel campionato professionistico è arrivato il momento di sancire il fatto che siamo il Ravenna Football Club, una entità nuova, ambiziosa e speranzosa di rimanere in questo ambito più a lungo possibile.

Arrivare tra i professionisti non è una passeggiata, ci sono problematiche molto diverse, quali sono le sfide più importanti di questi primi mesi?

Sicuramente le sfide più importanti riguardano il doversi adeguare alle leggi federali ed il dover, ovviamente, attenersi a tutte le normative in fatto di sicurezza previste dalle leggi italiane. Ci siamo resi conto che c’è molto più lavoro da fare di quanto magari potessimo immaginare solo qualche mese fa. Ce la stiamo mettendo tutta, con i nostri mezzi, la speranza è quella di potere comunque adeguarci nei tempi, senza con questo danneggiare la qualità dello spettacolo o l’esperienza allo stadio di chi ci vuole seguire, pubblico che auspichiamo sempre più numeroso. Ci vuole ancora un po’ di pazienza ma la strada è quella giusta.

Basket, pallavolo, calcio, tre realtà ormai di alto livello per Ravenna, quali sono i rapporti con le altre entità dello sport ravennate?

Intanto premetto che noi siamo i primi tifosi e sostenitori tanto del basket quanto della pallavolo, perché sono realtà di primissimo piano di Ravenna, e se la città ricopre questo ruolo importante in vari sport può essere solo una cosa positiva per i giovani e per la città tutta. Adesso ci siamo anche noi, e questo è un motivo di orgoglio, speriamo tutti tifino per noi, ma crediamo che sia così, il mio sogno, che tra l’altro non è un sogno irrealizzabile, ma qualcosa che potremmo mettere in pratica, è quella di creare una sinergia per costruire una specie di lavoro comune attorno allo sport ravennate, che ha un’occasione in questo momento storica con queste tre entità rappresentate ai massimi livelli.

Quali sono le sensazioni del Presidente dopo due partite di questo campionato, dopo la Coppa Italia, insomma, di che pasta è fatta questa serie C?

Sicuramente c’era una certa apprensione come è normale che sia alla viglia. Abbiamo giocato con squadre del nostro livello ed abbiamo fatto bene. Cresce la fiducia nei nostri mezzi, è importante tenere a mente che questo è un lavoro che va fatto giorno per giorno, senza mai adagiarsi. Siamo consapevoli del grande divario esistente tra la nostra realtà e squadre attrezzate per puntare con decisione alla serie B; non sarà facile e potremmo andare incontro anche a delusioni, ma sono convinto che ce la faremo a restare in questa categoria se combatteremo e soffriremo tutti quanti assieme.