Talento, cuore grande e grinta da leader. Quello di Simona Cimatti è uno dei tipici casi in cui si può dire che capitano si nasce, non si diventa. Classe 1990, l’attaccante di Bagno di Romagna ha sempre giocato in posizione avanzata fin dai primi calci al pallone, grazie a un innato fiuto del gol che ha caratterizzato la sua carriera permettendole di raggiungere record realizzativi davvero alti. Agile, veloce e avida sotto porta, Simona, oltre ad essere il capitano del Ravenna Women FC di mister Piras, è uno dei baluardi della famiglia giallorossa. Quella con la squadra di San Zaccaria è una storia d’amore iniziata nell’estate del 2013 e proseguita fino ad oggi attraversando successi, momenti bellissimi e anche una breve parentesi negativa, che ha permesso però a Cimatti di acquisire la personalità, la determinazione e la fierezza che oggi fanno di lei la “leonessa” per eccellenza.

Ma partiamo dal principio. Una piccola Simona si avvicina al calcio per caso, spinta soprattutto dalla curiosità e dall’ammirazione nei confronti del padre: “La passione per il pallone è nata in modo naturale. Da piccolina mi divertivo a correre dietro a qualsiasi palla come tutti i bambini, con la più totale genuinità. La scintilla nei confronti di questo sport poi è scattata grazie al mio babbo: lui giocava a calcio e io già a tre anni presenziavo a tutte le sue partite. Vedendolo giocare mi sono appassionata e per i miei sei anni ho chiesto ai miei genitori come regalo di compleanno l’iscrizione alla scuola calcio del mio paese. Ho giocato fin dall’inizio in attacco, diciamo che mi è sempre piaciuto fare gol”.

Simona percorre tutti gli step delle giovanili, “Primi calci”, “Esordienti”, “Giovanissimi”, fino a quando a quattordici anni inizia la sua avventura nel calcio femminile: “Era arrivato il momento di svolta in cui noi femmine non potevamo proseguire gli allenamenti assieme ai maschietti. La mia prima esperienza nel mondo del calcio femminile è stata con il Cesenatico, dove ho trascorso anni splendidi in cui ho avuto la possibilità di giocare in serie D, C e B, finché è arrivata la chiamata dell’Imolese, una squadra di A2, categoria che per me all’epoca era vista come inarrivabile. Ero al settimo cielo. Sono stati anni di grandi traguardi per me: ho vinto la “Scarpa d’oro”, mi sono aggiudicata più volte il titolo di capocannoniere, mi sono tolta diverse soddisfazioni.”

Dopo cinque stagioni disputate tra le file dell’Imolese, arriva la chiamata del San Zaccaria. Ed è l’inizio della bellissima storia d’amore di cui accennavamo sopra, preceduta da un corteggiamento lungo e tortuoso: “La rivalità nei confronti del San Zaccaria era molto forte, ci avevo giocato contro diverse volte. Infatti quando mi hanno contattata la prima volta ho rifiutato categoricamente. Poi Fausto e Rinaldo mi hanno corteggiata davvero a lungo e il loro interesse mi ha lusingata. Alla fine, dopo mesi di battaglia, l’Imolese mi ha lasciata andare ed è iniziata la fase più emozionante della mia carriera calcistica. Il San Zaccaria aveva in serbo un progetto ambizioso, voleva vincere la serie B e la dirigenza credeva molto in me e nelle mie potenzialità. Non potevo rifiutare la loro proposta.”

Inizia una stagione fantastica per il San Zaccaria, quella dell’annata 2013/14, che termina con la storica promozione della società ravennate in Serie A, conquistata matematicamente nella partita contro il Mestre (gara vinta 3 a 0 dal San Zaccaria, con due assist e un gol su rigore da parte di Cimatti). Promozione storica a cui contribuisce anche Simona con un bottino di ben venti marcature: “Chiaramente per me è stato l’anno calcistico più bello in assoluto. Eravamo un gruppo splendido che mi porterò per sempre nel cuore, si era creata un’armonia bellissima, non c’era nemmeno l’ombra di alcun tipo di rivalità ed è stata questa unità incredibile tra noi giocatrici che ci ha permesso di vincere il campionato. La promozione in serie A me la sognavo fin da bambina, non avrei mai pensato di potermela conquistare sul campo. La gara col Mestre è un ricordo che mi porterò sempre nel cuore. La settimana della preparazione è stata caratterizzata da un’ansia incredibile e da tantissima adrenalina, senza mai alcuna sensazione negativa però. Alla domenica eravamo davvero gasatissime, la tribuna era piena zeppa di tifosi e di nostri familiari, abbiamo segnato praticamente subito. Al triplice fischio è stata una festa pazzesca con tamburi, cori, bandiere, fumogeni, la squadra che correva da una parte all’altra del campo.”

Gli anni a seguire il Ravenna Woman continua la permanenza sul massimo palcoscenico nazionale e bomber Cimatti si conferma come pedina offensiva dell’allora gruppo biancorosso, nonostante l’interessamento da parte di altri club. Successivamente però cambia qualcosa e nel dicembre 2017 Simona lascia Ravenna e scende di categoria per trasferirsi al San Marino, iscritto per la seconda stagione consecutiva al campionato di cadetteria. Il capitano non ha mai pensato ad un addio, piuttosto ad un arrivederci: “Ho deciso di staccare e cambiare aria. Scendere di categoria per me non è stato un problema: mi piace giocare a calcio e farlo bene e il San Marino aveva un progetto serio ed ambizioso che mi aveva convinta a mettermi in gioco lontano da Ravenna. Ma la mia intenzione è sempre stata quella di partire, ritrovare il gol e la condizione fisica per poi ritornare e fare bene con la mia squadra del cuore. E così è stato.

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, canta Antonello Venditti. E quello tra Simona e il Ravenna è proprio uno di quegli amori “indivisibili, indissolubili, inseparabili” descritti dal cantautore romano. Dopo la breve parentesi con le “titane”, bomber Cimatti ritorna a casa al Ravenna, nel frattempo retrocesso in B, ritrovando lo stesso affetto e lo stesso entusiasmo di sempre, ma una società con qualche cambiamento in atto: “Sono stata il primo acquisto del mercato estivo e questo mi ha fatto molto piacere. Mi è stato detto che la società voleva ripartire da me facendomi nuovamente capitano. Il mio cuore è sempre stato giallorosso e il mio desiderio era sempre stato quello di tornare a casa. In più era arrivata la novità del passaggio sotto il Ravenna FC, il che ha reso il progetto ancora più ambizioso di quanto già potesse essere. Mi sono sentita importante per una squadra che è sempre stata importante per me. A inizio stagione c’era un po’ di timore perché il nostro gruppo è partito da zero, con una rosa e uno staff tecnico che non si conoscevano. Però non c’è mai stata sfiducia e una volta avviato il campionato è stato immediato accorgersi del grosso lavoro svolto a livello dirigenziale. Mettere insieme una ventina di ragazze nuove non è per niente facile, ma la società ci è riuscita puntando sul lato umano delle giocatrici prima che sulle qualità tecniche e il nostro gruppo oggi è la nostra forza, il nostro cavallo di battaglia. Con mister Piras mi sono trovata subito in sintonia, lo rispetto molto sia come persona che come professionista e penso che se ci troviamo così in alto in classifica gran parte del merito sia sua.”

Arriviamo così ad oggi. Il Ravenna Women FC si trova alla ventesima giornata del campionato nazionale di serie B in terza posizione in classifica, a tre punti dalla promozione diretta in serie A. Le “leonesse” di mister Piras, partendo da zero, hanno giocato un campionato travolgente e inaspettato, e ora lottano per il traguardo più bello e ambizioso che ci sia. Simona è una garanzia per tutti, un’attaccante travolgente, un capitano trascinatore e razionale, un punto di riferimento per le compagne e per la società. A Ravenna si è creata una squadra bellissima, fatta di amicizie sincere e non di convenienza, di giocatrici che puntano prima di tutto al rispetto delle compagne e al bene del club e solo in secondo luogo ai successi personali: “Siamo molto affiatate sia dentro che fuori dal campo, ridiamo tantissimo insieme e usciamo spesso, andiamo a ballare e ci piace organizzare serate karaoke. Siamo anche molto scaramantiche, abbiamo dei riti che devono essere rispettati prima di scendere in campo e poi quando si vince è d’obbligo il super selfie di squadra scattato col telefono di Arianna Montecucco. Siamo in corsa, siamo a pochi punti dal secondo posto. Non si può immaginare come andrà a finire, sicuramente continueremo a crederci e a provarci fino all’ultima giornata.”

Sognatrice romantica e capobranco saggio e razionale, queste due personalità del capitano la portano a predicare piedi per terra, ma con uno sguardo rivolto alle stelle: “Per quanto riguarda la mia stagione, il mio obiettivo era raggiungere la doppia cifra e ci sono riuscita. Tra i gol segnati finora quelli che reputo più belli sono stati quelli di Cittadella (Lady Granata Cittadella – Ravenna Women FC 1-2), sia perché era da un pezzo che mi mancava la doppietta, sia perché ci sono serviti per vincere una partita pesante che stavamo perdendo. Tuttavia, sono una sognatrice e mi piace pensare che il gol più bello debba ancora arrivare. E chissà che magari quel gol ci possa far festeggiare qualcosa di grandioso.”