Con lui fanno quattro. Riccardo Regno allarga la grande famiglia giallorossa dei figli d’arte. Ha cominciato Mandorlini, tre anni fa; poi è arrivato Ballardini; l’estate scorsa è stata la volta di Atzori e infine Regno, l’ultimo arrivato: tutti e quattro accomunati dall’avere per papà un allenatore ancora in attività e ben legati e affezionati alla realtà di Ravenna. Regno aggiunge un tocco di curiosità in più: come Atzori e come, in tempi recenti è capitato a Stella e a Gadda, si trova a vestire il giallorosso, imitando il padre. Carlo Regno ha giocato nel Ravenna da centrocampista per tre stagioni (dal 75/76 al 77/78), non proprio fortunate, visto che sono arrivate due retrocessioni dalla C alla Promozione, collezionando 78 presenze e 1 rete. Ma i risultati non hanno certo sbiadito il ricordo o mortificato il valore di quell’esperienza. “Quando ho parlato con mio padre della possibilità di giocare nel Ravenna – racconta Riccardo – mi ha subito detto che era contento di questa prospettiva. Lui di Ravenna serba ancora oggi il ricordo di una bella piazza, ideale per un calciatore; qui si è trovato bene e ha sempre apprezzato quell’esperienza. Nessun consiglio: mi ha solo augurato un grosso in bocca al lupo”. Riccardo, classe ’92, difensore centrale ma in grado di giostrare anche sulle due corsie esterne, è entrato nel mondo Ravenna all’improvviso: la sua stagione aveva, infatti, preso la strada di Busto Arsizio, poi le vicissitudini della Pro Patria lo hanno indotto a rescindere il contratto e ad aspettare un’occasione dal mondo professionistico, dove è sempre stato, a Portogruaro, Gubbio, Pontedera, Barletta e appunto Pro Patria. Ma Ravenna lo ha stregato. “Ravenna è una piazza importante, che non merita di stare in queste categorie. Poi la società, con cui mi devo complimentare perché è raro trovare un ambiente così sano e serio come questo, mi ha voluto, dicendomi chiaramente di credere in me e non ho avuto problemi a scendere di categoria perché ci sono tutti i presupposti per fare bene e chissà, magari con la prospettiva di guardare anche al futuro”. Ma prima c’è una salvezza da conquistare. “Non conosco il campionato e non posso esprimere giudizi di valore e di forza, ma fin dal momento in cui ho messo piede nel gruppo ho notato che c’è una buona qualità tecnica e umana, giocatori validi e un gruppo sano. Possiamo raggiungere bene l’obiettivo. Io sono qui per dare una mano alla squadra, fare tutto quello che è nelle mie possibilità per aiutare il mister e i compagni a ottenere l’obiettivo. Mi sono già messo a loro disposizione”.

La scheda di Riccardo Regno